I bambini vengono introdotti al tiro
Caro editore,
Ho appreso con piacere che il Dipartimento Militare ha dato il suo appoggio ai corsi di tiro con fucile d'assalto tenuti agli scolari di Sissach nell'ambito del programma "Passeport Vacances". E non si è trattato di un'iniziativa a metà: sono stati utilizzati bersagli a forma di uomo.
Lo considero un eccellente riflesso militare. Dobbiamo fare in modo che i nostri figli si interessino alle arti della guerra sempre più precocemente, per contrastare la pericolosa ascesa del pacifismo.
Questo è già nell'interesse dell'economia, perché a cosa servirebbe il nostro arsenale in un mondo pacificato? Rabbrividisco di orrore! Che disoccupazione, che noia, che spreco e che disfatta!
Per evitare queste disavventure, è ormai indispensabile introdurre nelle nostre scuole un'educazione basata su concetti che non hanno più bisogno di dimostrare il loro valore: patriottismo, obbedienza, sport e disciplina. Suggerisco che lo studio di come costruire una bomba atomica a mano sia incluso nel programma di lavoro manuale. In questo modo avremmo giovani orgogliosi e pronti a difendere il loro Paese e le loro case dagli invasori esterni e interni.
Alain-Yan Mohr, Ginevra
Lettere all'editore, 20 novembre 1983